“È un momento difficile”. L’allarme di Emilio Fede: “Facciamoci il segno della croce”

Nelle ultime ore, attraverso Fanpage, è trapelata una scottante indiscrezione proveniente da rilevanti fonti di Mediaset. Si è parlato della chiusura di Tg4, StudioAperto e SportMediaset, scelta di Pier Silvio Berlusconi e del resto dei vertici di Mediaset. Perché? Necessità di rinnovamento dovuto al sensibile calo di audience. Una notizia che ha fatto rabbrividire l’ormai pensionato Emilio Fede che, tramite lo stesso sito, ha avuto da ridire.

Secondo Pier Silvio Berlusconi c’è bisogno di attuare un restauro generale che faccia al caso degli spettatori e dell’attuale periodo storico. Per questo si sta parlando della possibile archiviazione di Tg4, StudioAperto e SportMediaset. Fatto ora corretto da altre fonti vicine a Mediaset, spiegando che il logo dei format resterà ma che si procederà ad una ottimizzazione delle risorse. Sarebbero previste ben 45 fuoriuscite di giornalisti. Il team del telegiornale targato Rete 4 sarà accorpato a quello di TGcom24. Emilio Fede si è detto indignato.

emilio fede chiusura tg4 mediaset


Emilio Fede, l’allarme sulle voci di chiusura del Tg4

“Tutto ciò che contribuisce a diminuire il potere dell’informazione è da respingere con tutte le forze. Il Tg4 è nato e proseguito con me e continua ad esserci per la volontà di molti colleghi che si accingono a lasciare il posto di lavoro, se non per la disoccupazione, per il trasferimento. Significa che l’informazione è a rischio”, le prime parole del 90enne Emilio Fede nel corso della freschissima intervista appena rilasciata al noto portale.

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Lo storico giornalista ha parlato di “un momento difficile”. Ma poi è esploso: “Io qui non esprimo solidarietà, mi vergogno di dire che dobbiamo muoverci per difendere l’informazione. Ma dai su, per favore. Non voglio nemmeno sentirla questa cosa. L’informazione, qualunque essa sia, è la vita della libertà”, ha affermato con fermezza. Fede ha invitato i vertici del Biscione a ponderare bene tale decisione per bene dei loro lavoratori.

Almeno 45 giornalisti e lavoratori che gravitano attorno al TG4, StudioAperto e SportMediaset finiranno “sul lastrico”, un fatto che non va giù a Fede. “Persone che sono testimoni onesti, non venduti a partiti e partiti, di questa professione”, ha spiegato infervorato. E ancora: “State per uccidere, o contribuire ad uccidere, una rappresentanza dell’informazione, davanti a cui tutti bisognerebbe inchinarsi”, parole molto dirette e decise.

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Nonostante si sia infine saputo che il logo del telegiornale non sarà toccato, l’ex direttore non è comunque sollevato: “Magrissima consolazione. Ero e resto a disposizione, senza compenso, se posso dare una mano per salvare i posti di lavoro”, ha detto. Altrimenti “l’informazione pian piano sarà presa a calci nel sedere”. Poi sui 45 tagli ancora: “Con tutto ciò che comporta per le loro famiglie. Facciamoci il segno della croce e aiutiamo chi soffre. Il Tg4 fortunatamente non mi appartiene più, perché altrimenti io andavo in piazza”.

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