“Perché non sono operata”. Vladimir Luxuria, il motivo della mancata transizione

Non è certo un segreto, ma è sempre stato un motivo di curiosità per la maggior parte delle persone. Vladimir Luxuria non ha mai completato il lungo e delicato processo di transizione, ma finora non era mai stato chiaro il motivo. Perché non si è ancora operata e soprattutto lo farà mai prima o poi? A rispondere è stata proprio lei.

La curiosità di tanti affezionati ammiratori è stata soddisfatta dalla stessa iconica attivista Lgbtq+, tramite una lunga ed esaustiva intervista rilasciata a Libero. Vladimir Luxuria, che negli anni è anche diventata un adorato simbolo del piccolo schermo nostrano, tra i salotti più acclamati del settore. Finalmente la sua verità è emersa.


Vladimir Luxuria, perché non ha completato la transizione

Vladimir Luxuria si è sottoposta a una serie di interventi in passato, classici step quasi sempre previsti durante l’importante percorso di transizione. Oltre alla cura ormonale, che continua per tutta l’esistenza, tantissimi anni fa si è messa sotto ai ferri per una mastoplastica e, nella stessa occasione, si è rifatta anche le labbra e il naso. Ma allora perché fino a oggi ha preferito non sottoporsi all’ultimo passo, che non è sempre voluto e necessario.

“Come mai non ho voluto fare il passo decisivo? Sì è vero, ho detto ‘adeguo la mia esteriorità alla mia intimità’ Il fatto è che l’anestesia mi terrorizza. Anche se poi mi sono rifatta naso, labbra e davanzale in una botta sola. E, a dire il vero, attiravo l’attenzione degli uomini più come trans. La transizione richiede svariate fasi: avendo piena proprietà del corpo si può fermare in qualsiasi momento. Ma anche andare avanti. Non è detto che non cambi del tutto e mi operi. La pensava così anche Eva Robin’s”, ha spiegato senza troppi giri di parole Luxuria.

Durante la stessa intervista le è stato chiesta una delle domande più gettonate degli ultimi decenni. Gli eccessi del Pride possono nuocere alla battaglia sui diritti civili? “Non si deve mica andare vestiti come ad una riunione della Cgil. L’idea era quella del ‘voi fate finta di non accorgevi di noi? Allora ci facciamo notare il più possibile’. Non sono mai stata ad un Pride funereo se non in Russia. Lì niente paillettes, sembravamo tutti becchini. Ma ci menarono lo stesso. E una volta, se solo qualcuno parlava di figli, nozze, gli sputavano nell’occhio”, ha detto.

“Fino agli anni Settanta gli happening finivano con un ‘incontro collettivo’. Attualmente sembrano delle riunioni di condominio, con bambini, famiglie Arcobaleno. Senza contare che il Pride conviene a tutti”, ha spiegato poi ancora. “A Roma nel 2000 i soldi sono arrivati da lì, molto più che dal Giubileo. I pellegrini se la cavavano con un panino. Gli omo sono pink money, flussi di denaro che girano”, ha infine concluso dando ancora importanti insegnamenti. Insegnamenti che, apparentemente, nel 2022 sembrerebbe scontati, ma purtroppo non è così.

“Bello, bravo e che fisico”. Vladimir Luxuria, chi è il fidanzato. Lo abbiamo conosciuto in tv

“Da oggi sono una donna trans”. L’attore tv stupisce tutti: nuovo corpo, nuova vita. Le foto

“Il coming out? Perché l’ho fatto”. La felicità dell’attore col compagno: “Basta nascondermi”