“Sei un cretino”. Luciana Littizzetto non risparmia nulla. Le accuse arrivano in televisione

Una lezione dura quanto indimenticabile quella impartita da Luciana Littizzetto, al fianco di Fabio Fazio nello studio di Che tempo che fa, al molestatore della giornalista sportiva Greta Beccaglia. Colui che le ha lanciato uno schiaffo sul sedere mentre la professionista stava intervistando i tifosi dopo la partita Empoli-Fiorentina.

La comica icona di Che tempo che fa ha esordito col suo solito tocco tagliente: “Caro toccatore professionista, tast de cul di grande levatura, palpeur de deretàn e cul-advisor. Tu che dopo aver toccato ben bene il sedere dell’inviata ti sei giustificato dicendo ‘ho sbagliato, non sono cattivo’. Infatti non sei cattivo, nessuno lo dice. Sei un cretino, distillato al 100 per cento, come la grappa. Se l’imbecillità fosse una montagna, tu saresti l’Everest”.

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Luciana Littizzetto, parole dure sul caso di Greta Beccaglia

“Dici che è stato un gesto di stizza perché aveva perso la tua squadra. Allora, fammi capire: perde la squadra tua (si riferiva alla Fiorentina, ndr) e tu vai a palparle le chiappe? Ma vai a palpare quelle del presidente Commisso se proprio hai bisogno di buttare fuori lo stress. Palpati il tuo col guanto da forno, picchiettati i cimbali con le pinze da camino. Ma il sedere degli altri consideralo sacro, come già l’osso che lo sostiene”, ha proseguito.

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Luciana Littizzetto ha aggiunto: “Il Creatore non ha plasmato le natiche per far sfogare lo stress ai maschi per la strada. Non ha detto ‘popolerò i mari con i pesci, le foreste con gli uccelli, separerò la terra dalle acque, poi farò le natiche alle signore così il maschio potrà palparle a seconda dell’umore’. Non l’ha detto. Apprezzo però il fatto che non abbia detto ‘volevo salutarla, ma col Covid non potevo stringerle la mano'”, suscitando come sempre le grasse risate del pubblico e di Fabio Fazio. Chissà se l’uomo avrà assistito a tutto questo, e come.

“Quando ti sei sentito braccato hai rincarato la dose. ‘Vi prego basta, ho una figlia’”, ha aggiunto passando al peggio: “Ah, vedi che già capisci e che piano piano ci arrivi. Pensa se succedesse alla tua di figlia. Non saresti per niente contento di sapere che un tizio passando le ha spalmato la mano sul cu*o. Vero che ti divertiresti molto meno?”, la domanda retorica e distruttiva. Poi non ha risparmiato il collega di Greta Beccaglia, Giorgio Micheletti che “ha visto la scena e detto: ‘Dai, non te la prendere’. Come non te la prendere?”, ha ribattuto.

Ancora: “Prenditela e come, Greta. Infuriati e punisci uno per educarne cento”, la sua frase che fa la morale a il tutto. “Anche perché non era l’unico di tutta questa banda. Tra l’altro, quel gesto là è un gesto da vigliacco. Perché a uno come Tyson il cu*o non glielo tocchi perché sai che dopo ti devono rimontare come i mattoncini del Lego”, colpito e affondato. “Che devono fare le donne per farsi rispettare? Dobbiamo metterci dei sensori sul parafango per far manovra? Un dispositivo che dà la scossa come nei recinti per le mucche?”, ha spiegato.

“Ma pensa il contrario, se noi donne lo facessimo a voi”, ha affermato ancora Luciana. “Se ci mettessimo noi a spaccarvi il cu*o o ad afferrarvi i bragigli, che vi ritraete come corna di lumaca ogni volta che uno fa soltanto il gesto. Passi davanti al meccanico. ‘Buongiorno signora’. E tu per tutta risposta: ‘Oplà’, una mano sul pacco e poi gli dici ‘ma dai Giovanni, non te la prendere’. Vedi come non se la prende. Non lo dimentica più”, ha poi chiuso suscitando un forte scroscio d’applausi in studio e a casa. Insomma, punirne uno per educarne cento.

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