L’ultimo post pubblicato da Selvaggia Lucarelli sul suo account Instagram, che conta 1,1 milioni di lettori, è stato di grande insegnamento per molti, come in particolare di consolazione per altri che stanno vivendo o hanno vissuto il suo stesso dramma. La sua mamma soffre da tempo di Alzheimer, una “malattia crudele”. Il suo racconto ha dato modo di riflettere e di ricordare. Svariati follower si stanno complimentando con lei.
Come ha cominciato a spiegare “l’Alzheimer rade al suolo il futuro ed inebetisce il presente. Lascia in piedi qualche edificio del passato. Mescola il tempo e le sequenze, colloca nell’oggi un viaggio fatto da bambini, si ricorda un viaggio che non si è fatto mai, si descrive un ritorno da un luogo che non esiste”. Premessa di una storia toccante. Selvaggia Lucarelli, osservando nel profondo la mamma, è stata in grado di ritrovarla.
Selvaggia Lucarelli, il dramma della malattia della mamma
“Poco prima del Covid ho portato mia mamma a vedere l’area di CityLife qui a Milano. ‘La conosco, qui ci sono stata in gita da bambina’ mi diceva”, ha proseguito. “Succede, nella prima fase, che si entri spesso in conflitto con il malato, che si finga che sia solo confuso. Un meccanismo di negazione ingenuo e potente, che ho visto esercitare strenuamente da mio padre”.
“Si discute inutilmente. ‘Ma che dici è stata costruita 4 anni fa’. In quella discussione si cerca di difendere non la verità, ma il malato, l’idea che esista ancora così come era ieri. Mia madre, due anni fa, era già in una fase avanzata e discutere non aveva senso”, si legge.
Così, Selvaggia Lucarelli ha spiegato di assecondarla ormai da tempo, insistere con il malato e con sé non fa bene a nessuno: “‘Ma davvero?’, le ho detto. E l’ho ripetuto quel ogni volta che mi ha fatto uno dei suoi racconti strabilianti. Non serviva contraddirla. Non era più lei. Non c’era più lei per come l’ho conosciuta, attenta alla verità, libera nelle sue idee e borghese nelle sue paure, curiosa, ironica. Poi, oggi, è successo che l’ho lavata. Mentre le sfilavo i pantaloni del pigiama, la sua mano ormai debole ha afferrato l’elastico”.
“L’ha fatto con una forza tenace, che arrivava da lontano. Dalla sua essenza. Perché è sempre stata così, pudica ai limiti del bigottismo. Ecco, in quella mano improvvisamente vigorosa, che difendeva il suo corpo da uno sguardo indiscreto e per un attimo l’ho ritrovata. “Lasciami fare una volta tanto”, l’ho rimproverata. Le ho parlato come se fosse ancora lì, senza sconti”, ha continuato facendo una commovente riflessione.
“Ho capito che qualcosa nel marasma dei ricordi che si mescolano sopravvive e chi accudisce ci si deve attaccare con tutta la forza. Come la mano di mia mamma a quei pantaloni”, ha finito commovendo il web.
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