“Insieme ce la possiamo fare”. Alessandra Mussolini, sorpresa forte e polemica: “Troppo facile così…”

Lo scorso aprile, la notizia che vedeva Alessandra Mussolini sostenere la campagna a favore del Ddl Zan ha generato scalpore. Molti hanno nutrito dubbi, interpretandola come una mossa strategica. Tra questi Selvaggia Lucarelli che aveva affermato con veleno “Facile strizzare l’occhio al mondo Lgbt quando si lascia la politica e si decide di entrare nel mondo dello spettacolo”.

Durante un’intervista al settimanale Chi, rilasciata ad Alessio Poeta, Alessandra Mussolini ha spiegato la sua nuova visione e il perché abbia deciso di abbracciare la campagna per il Ddl Zan. “Ho aderito a una campagna per una battaglia che considero più che giusta. Oggi più che mai bisogna combattere tutti assieme le tante discriminazioni che, purtroppo, esistono ancora”.


Alessandra Mussolini favorevole al Ddl Zan

“Una legge che limita la libertà? No. Sono dell’idea che, in questo caso, la mia libertà finisce dove comincia quella degli altri”, ha proseguito la nipote del Duce. “Occorre iniziare oggi per le generazioni future. Ogni rivoluzione culturale necessita tempi lunghi e su questo dissento da chi vorrebbe cambiare sempre tutto e subito. Se si pensa che ancora adesso la donna viene accompagnata all’altare dal padre e viene consegnata al futuro marito”, parole che qualche anno fa nessuno si sarebbe aspettato da lei.

Una chiacchierata, quella per la rivista diretta da Alfonso Signorini, che ha spaziato dal tema sulle adozioni fino a quello del Pride. E indovinate? Alessandra Mussolini si è fatta sostenitrice di entrambe le cause, senza esitare neanche per un istante: “Sì alle adozioni. I bambini abbandonati negli istituti sono la peggiore sconfitta di ogni società. L’amore deve prevalere su tutto”.

Con l’amico ed ex compare di ballo Maykel Fonts

“Se mio figlio mi dicesse che è gay? Sarebbe normalità, per me conta, oggi più che mai, solo la loro felicità”, ha proseguito. Ma siamo sicuri si tratti della Mussolini? In tanti se lo sono chiesto e sì, è proprio lei. Infine, sul Pride, il vero colpo di scena: “Trovo che musica e colori siano la migliore cura dopo un periodo buio e triste come quello dal quale stiamo faticosamente tentando di uscire. Mi auguro che questo spirito si riversi in ogni manifestazione, politica e non. Se mi chiamassero come madrina andrei”.

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