Dalla tv al governo. Matteo Bassetti, il virologo e la politica: “Io ci sono”. Cosa succede

In queste ultime ore Adnkronos ha riportato un’indiscrezione molto interessante, che vedrebbe il noto virologo, che in questi anni gli spettatori hanno imparato a conoscere per la sua assidua frequenza sul piccolo schermo, vista l’emergenza sanitaria scattata nel 2020, Matteo Bassetti nei panni di possibile futuro ministro della salute. Il direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova, ha risposto ben presto al sito.

Senza esitare durante la chiacchierata con il portale Matteo Bassetti ha spiegato la faccenda. “Se qualcuno me lo domandasse, sarei onorato e a disposizione. Dopo, in che ruolo, non spetta a me dirlo. La mia disponibilità la do. Ovviamente per dare una mano come tecnico, all’interno del ministero della Salute che è una macchina che credo di conoscere. Dopo di che, il resto sono rumors che fanno parte del momento”, ha cominciato il virologo.

matteo bassetti politica ministro salute


Matteo Bassetti e la politica

“Amo il mio lavoro e penso di conoscere la materia della sanità, essendomi laureato più di 25 anni fa, lavorando nel Servizio sanitario nazionale da oltre 20 anni, essendo direttore di una Struttura operativa complessa di un ospedale dal 2011 e facendo il professore universitario. Credo di conoscere l’ambiente sanitario. In questi anni col presidente della Liguria Giovanni Toti ho dato una mano alla politica sanitaria in ambito Covid”, ha aggiunto.

L’infettivologo crede che “ci sia molto da fare. La riforma della sanità, così com’è stata strutturata, ha bisogno di un profondo restyling, e credo che ci sia molto da fare su più fronti. La campagna vaccinale per Covid e per il vaiolo delle scimmie, la necessità di un nuovo modo di gestire il Covid nel prossimo autunno”. All’insegna di una “convivenza” col virus che rende inevitabile “cambiare le regole”. Insomma, secondo lo specialista “sono tante le cose che possono essere migliorate, rispetto a quanto fatto fino ad oggi”. Ma c’è anche poco tempo.

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“Ho già detto, e lo ribadisco che al ministero della Salute penso sarebbe meglio ci andasse un tecnico, perché non c’è tempo di aspettare che qualcuno si impratichisca della materia”, ha proseguito. “Negli ultimi tre anni è diventato un ministero strategico tanto quanto quello dell’Economia, dove mi sembra e mi risulta che si tenda sempre a mettere dei tecnici. Poi, chiunque sarà, andrà bene”, ha spiegato, ancora, il professore universitario.

Infine, Matteo Bassetti si augura fortemente “che alle elezioni, chiunque saranno i candidati, la scelta metta in cima alla lista merito e competenza”. E ancora: “Auspico vivamente un parlamento dove chi è eletto risponda al criterio della meritocrazia, nel quale entrino i più bravi, competenti nei vari settori. Meritocrazia e competenza. Spero che siano due punti fermi che accomunino i candidati di tutti i partiti”, ha concluso. E così sperano tutti.

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