Mia Martini: com’è morta, quando è morta, data, quanti anni aveva Mimì

Le meravigliose note di ‘Minuetto’, ‘Piccolo uomo’ e molte altre canzoni implodono nei cuori dei fan di Mia Martini, caposaldo della musica leggera italiana. Quella di Domenica Bertè, il nome della cantante all’anagrafe, è una storia triste e colma di lacune. La massa spesso, in quanto tale, perde umanità e contatto con il reale, creando con superficialità calunnie difficili da cancellare negli animi dei più fragili. Mimì era forte, ma anche tanto fragile, come tutti gli artisti dotati di grande sensibilità, e quelle voci l’hanno letteralmente consumata.

Quasi tutti ricorderanno quel 12 maggio 1995, quando Mia Martini, dopo giorni di silenzio, fu trovata priva di vita, nella sua abitazione. Renato Zero al repentino diffondersi della tragica notizia telefonò a Loredana Bertè. “Spegni tutto, sto arrivando”, disse l’amico collega, correndo in soccorso della donna disperata. Le urla di Loredana sono ancora nei ricordi di chi si trovava fuori dalla sua abitazione, quel maledetto e indimenticabile giorno.


Mia Martini: anni, com’è morta, quando è morta, data morte

L’enorme talento canoro di Mia Martini non bastò per farla rialzare dalla depressione. Una grande fetta di pubblico era convinto del fatto che la cantante di ‘Tu nell’universo’ fosse portatrice diretta di sfortuna. La superficialità di una voce simile può senza difficoltà ingigantirsi in una gogna mediatica, a volte. Anche Marco Masini attraversò un lungo periodo con questa triste nomina, e la stessa Mia prese le sue difese. Le dosi di medicinali aumentarono sempre di più per Domenica Bertè, verso la fine degli anni Ottanta, tanto che la famiglia incominciò a ritenerle esagerate. Il crollo e la misteriosa morte erano ormai alle porte.

Il manager non riusciva a contattarla da giorni e dopo l’ennesimo tentativo chiamò, allarmato, il 115. In quegli istanti di panico c’è sempre un pizzico di speranza, a dare forza, ma per Mia Martini il destino aveva già compiuto l’opera finale. Quando il portone di casa venne sfondato dai pompieri, la cantante era distesa sul suo letto. Sul bel volto l’espressione era serena e Mimì aveva alle orecchie delle cuffie, attaccate ad un walkman. Uno scenario tragico, quanto poetico.

Mia Martini morì con la ragione della sua vita: la musica. Il braccio del mito musicale era direzionato verso il telefono. Purtroppo le circostanze della morte rimasero sempre confuse e le teorie emerse sono state disparate.

L’anno della morte di Mia Martini aveva lasciato più di un segnale di avvisaglia, prima che il dramma avesse luogo, a maggio. La cantante soffriva di fribroma all’utero, rifiutava di operarsi per paura di indebolire le spiccate doti vocali. Durante due date della tournée, di quell’anno, Mia venne ricoverata ad Acireale e Bari, a seguito di forti dolori addominali, collegati alla malattia. Dopo la morte di Domenica Bertè, l’autopsia aveva dichiarato che il decesso fosse avvenuto a causa di un arresto cardiaco, dovuto dall’abuso di farmaci. Il 15 maggio ebbero luogo i funerali di Mia e le lacrime della folla restano tutt’oggi indimenticabili.

Il corpo di Mia Martini venne cremato per volontà del padre, Giuseppe Radames Bertè. Le incertezze, attorno alla scomparsa della celebre voce, diedero adito a molte ipotesi. Loredana Bertè accusò addirittura il padre, rendendo pubblici racconti, riguardanti la violenza subita dalle donne di casa Bertè. Secondo la sorella minore infatti, al momento della morte, Mia riportava ferite, e la velocità con la quale Giuseppe decise di cremare il corpo, aiutò a confermare in lei quell’orribile idea. Durante le esequie la bara della secondogenita delle Bertè venne coperta da una bandiera del Napoli, squadra della quale era tifosa.

Serena Rossi nel film su Mia Martini

Nel 2020 ricordiamo l’elogio che Achille Lauro e Annalisa hanno dedicato alla cantante, intonando ‘Gli uomini non cambiano’, durante la settantesima edizione del Festival di Sanremo. Nel 2019 è stato trasmesso un film sulla triste storia di Mia Martini, intitolato Io sono Mia. Domenica Bertè era nata, con tre anni di distanza, lo stesso giorno di Loredana e, insieme si divertivano a condividere il compleanno, fin dall’infanzia. Dal 1996 il premio della critica del Festival di Sanremo è intitolato in memoria dell’indimenticabile voce e i tributi realizzati da vari artisti, in suo onore sono innumerevoli. Nonostante il dramma che affianca la figura di Mia Martini, la sua figura resterà per sempre nella storia della musica.

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