Il mondo del rap si è trovato a dover dire improvvisamente ‘addio’ ad un suo noto esponente. Giuseppe Poliseno, conosciuto con lo pseudonimo Toki, è stato trovato senza vita nella casa in cui risiedeva con il padre. Indosso, aggiunge la stampa locale, aveva abiti femminili. Una tristissima vicenda a cui ancora bisogna dare una risposta: il 41enne, simbolo della scena hip hop barese, si trovava agli arresti domiciliari.
Negli ultimi tempi, Giuseppe Poliseno viveva dal genitore per problemi legati al difficile rapporto che stava vivendo con l’ex moglie. Purtroppo è toccato al padre sorprendere il figlio in quelle condizioni, quando ormai c’era poco e nulla da fare. Prono, sul letto della sua camera, Toki riportava evidenti lesioni che ancora cercano una spiegazione. La morte violenta, per adesso, sarebbe esclusa.
Toki, trovato morto il rapper Giuseppe Poliseno
Al momento i carabinieri, coordinati dal pm Ignazio Abbadessa, stanno indagando sulla faccenda. Sul luogo della morte anche gli uomini della scientifica. Il medico legale, il professor Francesco Introna, ha già fatto la prima ispezione: il corpo di Toki adesso si trova nell’istituto di medicina legale del Policlinico di Bari. L’autopsia dovrà fare emergere se si è trattato di un malore o altri eventi. Ancora aperta, ma per ora esclusa dagli investigatori, la possibilità che si tratti invece di un omicidio per mano di terzi.
Toki era famoso soprattutto grazie al brano dedicato alla sua adorata città, intitolato I so d Bar. Il video dell’amatissima canzone, che conta niente di meno che 3 milioni e mezzo di visualizzazioni su Youtube, era ormai un simbolo per la scena musicale del Sud e anche per il resto d’Italia. Con i suoi testi Giuseppe Poliseno raccontava due facce della stessa medaglia: il forte amore per il suo territorio ma anche le vicende legate alla criminalità barese. Sul web molti colleghi e fan si sono stretti per onorarlo e ricordarlo.
Michele Merlo è morto, cosa è successo al giovane talento nato ad Amici
Furto in Rai, enorme bottino: “Hanno preso anche il cavallo…”. Cosa è finito nelle mani dei ladri
